Si impara di più in una classe con meno studenti?

Classe con meno studenti

Uno degli argomenti più gettonati nelle discussioni (e lamentele) tra noi insegnanti è sicuramente il numero ideale di studenti in una classe, che vorremmo spesso e volentieri più basso di quello che abbiamo. Le ragioni sono semplici: una classe con meno studenti è più semplice da gestire, ci sono meno compiti da correggere e interrogazioni da fare, meno materiali da preparare, meno genitori con cui interagire etc. In poche parole, una classe di dimensioni ridotte ci renderebbe la vita più semplice. E poi molto spesso le aule che ci vengono messe a disposizione non sono ideali per classi numerose.

Ma che impatto ha il numero di studenti che formano una classe sui risultati e l’apprendimento?

Qui in Inghilterra, la media nazionale di studenti per classe nella scuola primaria è 27, e quasi la metà delle classi hanno 30 studenti (che è il limite massimo consentito dalla legge, a meno di situazioni particolari). Negli ultimi anni, per esempio, io stesso ho sempre avuto classi di 30 studenti. Le scuole sono obbligate legalmente ad accettare nuove iscrizioni fino al raggiungimento del limite massimo, e ricevono fondi dal governo per ogni studente iscritto. Diversa la situazione nella scuola secondaria, con una media di 21 studenti per classe; non essendovi limite legale, però, vi sono casi di classi con addirittura 35-36 studenti

La Education Endowment Foundation (EEF), un’organizzazione di beneficenza che opera nel campo dell’educazione, ha condotto una ricerca importante sugli effetti che una riduzione delle dimensioni della classe ha sui risultati degli studenti.

I risultati della ricerca

I risultati sono molto interessanti. Perché questa operazione porti benefici, l’EEF ha scoperto che il numero di studenti deve scendere sotto i 20, idealmente tra i 15 e i 17 per classe. Passare da 30 a 23 studenti, per esempio, o da 26 a 21 non cambia granché. Ricordiamo che ci stiamo riferendo ai risultati degli studenti, al loro apprendimento, non alla mole di lavoro degli insegnanti o alla comodità delle aule.

Ma anche la diminuzione delle dimensioni della classe a 15-17 studenti, da sola, non è sufficiente. Secondo lo studio condotto dalla EEF, infatti, essa deve essere accompagnata da un cambiamento nell’atteggiamento dell’insegnante, una serie di accorgimenti resi possibili dal lavorare con un numero limitato studenti. Quali sono nello specifico?

Per prima cosa, in una classe così ridotta l’insegnante è nelle condizioni di dare un feedback più individualizzato, specifico e frequente agli studenti. E poi, il modo in cui i nuovi argomenti vengono presentati e il tipo di attività proposte possono essere davvero disegnati sui bisogni e gli interessi degli studenti.

Se alla riduzione del numero degli studenti non si affiancano questi cambiamenti, non ci sono benefici in termini di risultati e di apprendimento. 


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About Mr Bellana

Luca Bellana è insegnante, head of Phonics e coordinatore del team di ricerca in una scuola primaria di Londra. È specializzato nell’utilizzo della ricerca scientifica nell’insegnamento. Scrive per “Parliamo di insegnamento” articoli su ricerche, pubblicazioni e studi di rilevanza in campo educativo.

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