Cosa caratterizza una didattica di alto livello? Quali delle tantissime piccole cose che noi insegnanti facciamo hanno davvero un impatto positivo sull’apprendimento dei nostri studenti?
Ognuno di noi ha probabilmente una propria opinione in merito. Lo studio comparativo “What Makes Great Teaching”, realizzato da quattro ricercatori inglesi per l’organizzazione Sutton Trust nel 2014, ha provato a rispondere in modo oggettivo e scientifico a queste domande.
L’idea alla base della ricerca è semplice: gli autori hanno analizzato più di 200 studi recenti in campo educativo e li hanno confrontati per vedere quali degli elementi dell’insegnamento hanno dati e prove a dimostrazione della loro efficacia e quali, invece, no.
Alla fine, tutto il materiale è stato raccolto in tre liste:
- elementi dell’insegnamento che hanno una grande quantità di prove del loro impatto positivo;
- elementi dell’insegnamento che hanno una buona quantità di prove del loro impatto positivo;
- elementi dell’insegnamento che non hanno prove del loro impatto positivo.
Elementi dell’insegnamento che hanno una grande quantità di prove del loro impatto positivo
Cominciamo dalla prima lista. Stando alla ricerca, gli elementi che hanno grande quantità di prove a dimostrazione del loro impatto positivo sull’apprendimento degli studenti sono due:
- La conoscenza che l’insegnante ha della materia (“Subject Knowledge” in inglese) e di come insegnarla (“Pedagogical Content Knowledge”). La piena padronanza della materia non basta, quindi: per un ottimo insegnamento dobbiamo sapere come presentare i nuovi argomenti, quali difficoltà i nostri studenti potrebbero trovare e come aiutarli a superarle, quali esercizi e attività funzionano meglio, come incuriosire la nostra classe etc.
- La qualità dell’insegnamento. Per esempio la capacità di fare domande giuste formulate nella maniera migliore, come viene utilizzata la valutazione formativa durante la lezione e nella preparazione delle lezioni seguenti, la qualità del feedback che diamo agli studenti, se i nuovi contenuti sono ben pianificati e introdotti gradualmente e progressivamente.
Questi due sono i concetti più importanti, quelli più supportati da studi e articoli a riprova della loro efficacia per l’apprendimento degli studenti. Se parlassimo della ricetta per una formula magica, sarebbero i due ingredienti imprescindibili. Investire su questi due elementi nel nostro cammino di crescita professionale porterà sicuramente risultati positivi in aula.
Elementi dell’insegnamento che hanno una buona quantità di prove del loro impatto positivo
Poi, i ricercatori hanno individuato quegli elementi per i quali ci sono un buon numero di prove a supporto. Lo studio ne cita molti, ho deciso di selezionare quelli che ho trovato più utili per me e la mia pratica:
- Avere un clima positivo in classe. Quindi insegnante rispettato e che si fa rispettare, studenti felici di venire a scuola, una classe che lavora bene insieme, una cultura dell’errore ben radicata e condivisa.
- La condotta professionale dell’insegnante, che riflette sul proprio operato e investe tempo e risorse nella propria crescita professionale.
- Insegnanti consapevoli del perché fanno qualcosa, quindi basare le nostre scelte su dati, sulla ricerca, su prove empiriche, e non prenderle semplicemente perché “si è sempre fatto così” o “seguo il libro di testo”.
- Distribuire nel tempo esercizi su un dato argomento, con pause nel mezzo che permettano agli studenti di dimenticare.
- Stimolare gli studenti a capire il perché si svolga una determinata attività durante una lezione, così che diventino studenti consapevoli.
Questi sono alcuni spunti per migliorare la nostra pratica, che secondo “What Makes Great Teaching” hanno un impatto positivo in classe. Tratteremo in un prossimo articolo degli elementi dell’insegnamento la cui efficacia non è supportata da prove.
Risorse:
- Sutton Trust. 2014. What makes great teaching.